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Cosa Mangiare A Roma: 14 Piatti Tipici Da Provare Assolutamente

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Roma sarà anche la Città Eterna, ma è anche la città della pasta alla carbonara, dei panini con la porchetta, della pizza e mortazza e di tantissimi altri piatti che ci invidiano in tutto il mondo, se non che ci imitano addirittura. Basta una breve ricerca online per vedere cuochi di tutto il mondo provare ad eseguire la loro versione della cacio e pepe, dell'amatriciana o di un qualche piatto della tradizione romana, spesso con risultati discutibili.

Dalla carbonara fino ai maritozzi, passando per carciofi, agnello, tante paste e spuntini di vario tipo: andiamo a scoprire insieme quali sono i piatti assolutamente imperdibili della tradizione romana. Nel farlo, però, ricordiamoci che la maniera migliore per godersi un pranzo al ristorante in totale tranquillità è quella di lasciare le valigie al sicuro in un luogo apposito.

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Mangiare a Roma: carbonara

Iniziamo subito parlando del piatto principe della romanità, probabilmente responsabile anche di qualche punto percentuale nei ricavi di tantissimi ristoranti all'estero.

La pasta alla carbonara è una formidabile commistione di pasta, uova, guanciale, pecorino, sale e pepe; attraverso un procedimento semplice ma golosissimo si può creare uno dei piatti cardine della tradizione italiana.

Per mangiare una buona carbonara, consigliamo recarsi a Trecca - cucina di mercato, Da Gino al Parlamento, al bistrot Menabò vino e cucina o all'Osteria Fratelli Mori.

Mangiare a Roma: gricia

Variante della carbonara, o la sua versione povera, è la Gricia, una pasta in cui l'unione di guanciale e pecorino raggiunge livelli poetici.

Il piatto, data la sua anima minimale, dà il meglio di sé quando viene realizzato con dell'ottimo pecorino: questo ingrediente, infatti, è proprio ciò che può fare la differenza per creare una gricia indimenticabile.

Tra i luoghi che consigliamo per mangiare una buona gricia ci sono l'osteria Bonelli, la Trattoria Vecchia Roma o la Trattoria da Enzo al 29.

Mangiare a Roma: cacio e pepe

Continuiamo il processo di riduzione degli ingredienti della carbonara parlando di un'altra storica ricetta romana, la cacio e pepe.

Tra i piatti tipici romani, questo è sicuramente il più essenziale: basta unire un ottimo pecorino a del buon pepe grosso macinato per creare un'alchimia di sapori dal gusto inconfondibile.

Imperdibile la cacio e pepe del Ristorante Da Danilo, dell'omonima Osteria Cacio e Pepe e del ristorante Da Cesare.

Mangiare a Roma: amatriciana

Con l'amatriciana, più che di primi piatti tipici della tradizione romana parliamo di piatti dell'universo centro italiano. Il sugo all'amatriciana è una specie di versione aggiornata della gricia, con della salsa di pomodoro a colorare pasta, guanciale e pecorino, e del peperoncino a dare un tocco di vivacità in più.

Il risultato finale è quello di un piatto incredibile, dal gusto forte e deciso ma anche dalla natura povera: uno dei monumenti della cucina italiana!

Noi consigliamo di provare l'amatriciana presso l'Osteria la Gensola, il ristorante Renato e Luisa, presso il ristorante La Matriciana dal 1870 o da Armando al Pantheon.

Mangiare a Roma: porchetta

Saltiamo di pasta in panini per parlare di uno dei must della cucina romana, se non proprio centro italiana), la regina porchetta.

Che sia al centro di un piatto o tra due belle e spesse fette di pane, possibilmente casareccio, la porchetta è sempre in grado di stampare un bel sorriso sui volti di tutti gli appassioni di street food del mondo.

Tra i posti migliori per mangiare la porchetta a Roma troviamo Bono Bottega Nostrana, l'osteria Dar Bruttone, presso il chiosco di Fuorinorma o presso il van itinerante di Pizza & Sandwich da Pasquale.

Mangiare a Roma: pizza bianca

Restiamo nell'ambito dello street food per parlare di un altro piatto semplice e gustoso, forse meno conosciuto della porchetta.

La pizza bianca romana spopola da sempre nei forni e nelle rosticcerie della capitale, grazie al suo sapore inconfondibile e anche alla sua versatilità: mangiare pizza calda con un ripieno di mortadella (la suddetta mortazza) è uno spuntino amato da tutti, grandi e piccini; difficile battere la bontà e la genuinità di un piatto del genere.

Per la pizza bianca non possiamo far altro che consigliare Pizza & Mortadella, il ristorante Buona Forchetta, il forno di Campo De' Fiori o l'antico Forno Urbani. In generale, i forni e le rosticcerie si difendono tutti estremamente bene al riguardo.

Mangiare a Roma: supplì

Il supplì è un altro classico impossibile da non citare se parliamo di cucina romana. Il termine, traslitterazione italiana del termine francese "supris", indica una crocchetta di riso al pomodoro con un cuore di mozzarella filante.

Ad oggi, il supplì è il fritto più noto di tutta la capitale, con molteplici varianti tra ragù, sughi, tipi di riso e diverse panature.

Dove cercare dei buoni supplì? Una breve lista non può non comprendere nomi come Supplizio, il banco di I Supplì, il panificio di Bonci o la Casa del supplì.

Mangiare a Roma: abbacchi in tutte le salse

Uno dei punti base della tradizione culinaria capitolina è senza dubbio quella dell'abbacchio, ovvero dell'agnello.

Cucinato in tanti modi diversi, l'abbacchio è uno dei secondi principe della cucina romana; non parliamo di un piatto semplicissimo, in nessuna delle sue preparazioni, ma senza dubbio è uno di quelli dal sapore più forte e più difficili da dimenticare.

L'abbacchio al forno con patate, ad esempio, è uno dei piatti cardine della tradizione locale; la sua cottura è difficoltosa, poiché è facile finire per seccare la carne, ma affidandosi alla maestria romana e accompagnando l'abbacchio ad un buon vino rosso, sarà difficile farne a meno!

L'alternativa al forno, poi, è l'abbacchio alla cacciatora. In questo caso parliamo di carne lasciata rosolare in una mistura di aceto e vino, in grado di dare una punta extra di acidità alla carne. Davvero delizioso.

Dulcis in fundo, è necessario nominare l'abbacchio alla romana. In questo caso, la carne di agnello viene fatta rosolare in olio bollente con rosmarino, salvia, aglio, vino e aceto. A questo, poi, va accompagnato un sugo a cui è stata aggiunta qualche acciuga diliscata, così da aumentare la sapidità finale del piatto.

Ottimi abbacchi si possono assaggiare presso la Taverna dei Monti, la bottega Trattoria de Santis, il ristorante Armando al Pantheon o all'osteria Fratelli Mori.

Mangiare a Roma: carciofi alla Giudia

Un delizioso contorno, spesso servito in accompagnamento all'abbacchio, è senza dubbio il carciofo alla Giudia. Parliamo di un piatto strettamente legato alla cultura ebraica, storicamente preparato dagli stessi al termine del Kippur, il digiuno rituale per l'espiazione dei peccati.

Mangiare un buon carciofo alla Giudia non è facile: il carciofo deve essere carnoso e quanto più tenero possibile; la cottura, poi, prevede una doppia frittura. La prima serve ad aprire le foglie, mentre la seconda serve a rendere croccante l'esterno.

Dei carciofi alla Giudia perfetti si possono trovare presso la taverna del Ghetto, presso il ristorante il Giardino Romano o presso il ristorante Giggetto.

Mangiare a Roma: carciofi alla romana

Fermiamoci ancora una volta a parlare di carciofi per citare un'altra grande ricetta della tradizione locale: i carciofi alla romana!

Cos'hanno di diverso dai carciofi alla Giudia? In primis, questi non sono fritti ma rosolati con olio e acqua; ancora più importante è poi il ripieno, fatto con una mistura di mentuccia, aglio e prezzemolo, che donano un sapore deciso e fresco al carciofo.

Ottimi esempi di carciofi alla romana si possono assaggiare presso Lo'Steria, presso il ristorante Da Enzo, presso la Taverna Cestia o presso la trattoria L'Avvolgibile.

Mangiare a Roma: maritozzo

Il re dei dolci romani è senza dubbio il maritozzo, ovvero una morbida pasta cotta al forno guarnita poi con panna montata fresca.

I condimenti che si associano al maritozzo possono essere i più svariati: le varianti più moderne prevedono ripieni con nutella, creme al cioccolato o al pistacchio; in generale parliamo di un dolce terribilmente buono in tutte le salse.

In questo caso, vi citiamo tre locali noti per essere capaci di preparare dei maritozzi che sono oggettivamente la fine del mondo: pasticceria Regoli, il bar Il maritozzaro e la pasticceria Romoli.

Mangiare a Roma: saltimbocca alla romana

Torniamo a parlare di carne di vitello, uno degli ingredienti più comuni nei piatti di Roma, per parlare del saltimbocca alla romana.

Si tratta di involtini di carne preparate con fettine di vitello ben battute e appiattite, farcite poi con una combinazione di prosciutto crudo e salvia.

Le fettine vengono chiuse con stuzzicadenti e solo successivamente fritte in padella con tanto burro - meglio se chiarificato, per evitare sapori dovuti all'eccessiva cottura.

Per mangiare degli ottimi saltimbocca alla romana, consigliamo il Rione XIV Bistrot, il ristorante Piccolo Arancio, il ristorante La Cabana, il ristorante Sale Fine o l'Osteria Monte Sacro.

Mangiare a Roma: coda alla vaccinara

La tradizione contadina locale è la base fondante di quelle che sono le specialità tipiche di Roma. La coda alla vaccinara, giusto per rimanere in tema, è proprio il piatto nume tutelare di questo collegamento.

Parliamo infatti di una pietanza a base di coda di vitello, uno degli elementi poveri della cucina contadina, cotta lentamente all'interno del sugo così da renderla quanto più morbida possibile. La coda, una volta stufata per diverse ore, va condita con cipolla tritata, aglio, chiodi di garofano, sale, pepe, pomodori pelati a pezzi.

La salsa va ridotta diverse volte e nelle sue versioni più ricche prevede anche un retrogusto dolce, complice l'aggiunta di pinoli, uva passa e cacao amaro. Il sugo risultante dalla preparazione della coda può essere usato anche per la pasta, spesso dei rigatoni, così da creare i rigatoni alla vaccinara.

Mangiare a Roma: trippa alla romana

Il più verace tra i piatti veraci, la trippa alla romana è una pietanza dal sapore davvero forte che però rappresenta un vero cimelio del passato della cucina contadina, con ingredienti poveri, tante spezie e sapori forti.

Con la trippa parliamo di un piatto particolarmente antico che, però, è stato portato alla ribalta grazie agli sforzi di Sora Lella, al secolo Elena Patrizi, diffondendola in tutto il territorio della penisola grazie al potere della televisione.

A tal proposito, una delle migliori trippe alla romana in assoluto è proprio presso la trattoria Sora Lella, ma non sono da sottovalutare le trippe di Mordi e Vai, Non c'è trippa pe' gatti o della trattoria dell'omo.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo nostro lungo viaggio all'interno delle peculiarità e delle bontà della cucina romana.

Oltre ai 14 piatti da noi citati, ci sono tante altre specialità che meriterebbero di essere citate e, soprattutto, di arrivare al palato di turisti e cittadini, sia primi piatti quanto secondi, senza dimenticare la bontà di certi dolci della tradizione.

Il mondo della cucina romana richiama a sé appassionati da tutto il mondo e, al tempo stesso, viaggia per tutto il globo nelle mani di cuochi di ogni etnia ed educazione. Questo la dice lunga sul livello di importanza che questa cucina ha raggiunto a livello mondiale.

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