Cosa Fare A Napoli Quando Piove: 5 Attività
Napoli è conosciuta da tutti come la città del sole, questo lo sappiamo bene. Può succedere, però, che durante la vostra visita nel capoluogo campano, il sole il cuore e il mare lascino spazio a nuvoloni carichi di pioggia.
Ma non disperate, non tutto viene per nuocere: la pioggia a Napoli ha il potere di creare un'atmosfera unica, cambiando i colori delle case, dando nuovi odori alle strade, modificando l'atmosfera napoletana tipicamente chiassosa e sovraeccitata in una più riflessiva e compassata.
Certo, lo sappiamo che la pioggia può rappresentare un problema a chi non è abituato a girare per Napoli: le stradine strette e tortuose della città, la loro congestione perenne, la presenza di pozzanghere dovunque possono rendere le passeggiate non esattamente una gioia da fare, specie se si hanno dei bagagli con sé.
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Detto questo, andiamo a vedere quali sono le migliori cose da fare se ci si trova a Napoli sotto la pioggia!
Napoli sotterranea
La maniera migliore per essere al sicuro dalla pioggia è andare... sotto terra! A oltre quaranta metri di profondità c'è la splendida Napoli Sotterranea, tutta da esplorare.
Il nome può sembrare altisonante, ma non ci sono molti altri modi per descrivere un grande insieme di cunicoli, acquedotti e spazi che si intrecciano e si evolvono sotto il tessuto cittadino.
Questa Napoli Sotterranea è il risultato dello sforzo continuativo dell'uomo durante i vari secoli di vita della città, con tunnel scavati e rimodulati in base alle esigenze dei tempi.
Le prime testimonianze raccolte dagli archeologi vedono tali caverne venir usate come abitazioni in epoca preistorica, mentre il lavoro di ampliamento dei tunnel da parte dell'uomo comincia ben 3 secoli prima della nascita di Cristo, complici i greci desiderosi di sfruttare il tufo per le proprie costruzioni.
Gran parte del lavoro è stato poi portato avanti dai Romani che, per scavare i loro complessi acquedotti, ramificarono i tunnel preesistenti, creando molte delle strade ancora oggi presenti. L'ultimo utilizzo non turistico dei tunnel che oggi compongono la Napoli Sotterranea si deve alla Seconda Guerra Mondiale, quando le gallerie rappresentavano il perfetto rifugio dai bombardamenti aerei.
L'ingresso per il sottosuolo di Napoli si trova in Piazza San Gaetano 68, su Via dei Tribunali, vicino alla Basilica di San Paolo Maggiore; vi basterà seguire le bandiere bianche e blu con la scritta Napoli Sotterranea. Le escursioni avvengono dalle 10.00 alle 18.00, con una media di un'escursione all'ora. I biglietti per poter partecipare alle visite guidate costano 15 € per adulto.
Shopping in Galleria Umberto I
Per contrastare la tristezza che i meteoropatici provano quando la pioggia scende sulla città di Napoli, non c'è niente di meglio di un bel giro in Galleria Umberto I in Via Toledo.
Non c'è luogo migliore in tutta Napoli dove poter girare da un negozio all'altro alla ricerca del vestito o del profumo perfetto per una determinata occasione, o soltanto per sbirciare le vetrine rimanendo all'asciutto.
Il bello è che non finisce qui: all'interno della Galleria Umberto I c'è anche tutto il necessario per potersi prendere una pausa in attesa della fine del temporale: dal McDonald a diversi bistrò ai cocktail bar, senza dimenticare le pasticcerie che sfornano sfogliatelle e babà a ogni ora del giorno.
La Galleria Umberto I nasce tra il 1887 ed il 1890 per volontà del re Umberto I, dopo l'approvazione della legge per il risanamento della città di Napoli. Non tutti sanno che la Galleria fu la sede storica di una delle più importanti logge massoniche della penisola, ovvero la loggia Grande Oriente D'Italia.
La Galleria Umberto I si trova in pieno centro a Napoli, a pochi passi dal teatro San Carlo e dall'arcinota Via Toledo. Essa è aperta tutto il giorno tutti i giorni e non prevede biglietto d'ingresso: bisogna solo ricordarsi che i negozi hanno gli orari dei normali centri commerciali!
Le stazioni della metropolitana più belle del mondo
Un titolo del genere potrà sembrare un po' sensazionalista ai più ma, in realtà, non crediamo che la cosa sia così distante dalla realtà. La metropolitana di Napoli è universalmente riconosciuta come una delle più belle del mondo, e basta farsi un giro in alcune delle sue stazioni per capire che tali parole non sono affatto campate per aria.
Partiamo dalla stazione più nota: Stazione Toledo. Più volte definita come la stazione più bella d'Europa, questa fermata della metropolitana è veramente uno spettacolo senza precedenti, resa ancor più splendente grazie al sistema di illuminazione progettato da Roberto Wilson.
Grazie a migliaia di LED posizionati in maniera armonica, il progettista è riuscito a ricreare un ambiente che si colora di tinte azzurrine, cercando di simulare il fondale marino. A questo andrebbero poi aggiunti i dettagli derivanti dalle pareti che, tra mosaici e affreschi, cercano di dipingere la millenaria storia della città Partenopea.
Spostiamoci un po' e raggiungiamo la Stazione Università, a ridosso dei complessi scolastici della città. La stazione è stata realizzata seguendo le idee e le indicazioni dell'architetto e designer Karim Rashid ed è molto facile intuire la bellezza del risultato finale di questa scelta.
Basta passeggiare un po' per la stazione per trovare degli spazi dove passato, presente e futuro si mescolano senza soluzione di continuità, intrecciandosi alla tradizione italiana prima e napoletana poi. In uno degli snodi della stazione, tra le altre cose, è anche possibile ammirare la scultura "Conversational Profile", sempre di Rashid, metaforicamente raffigurante lo svolgimento di una conversazione tra esseri umani.
Non da meno è la Stazione Museo, nata seguendo i progetti di Gae Aulenti, o la stazione Quattro Giornate. La prima richiama da vicino le atmosfere pompeiane, con tanto di fotografie in alta risoluzione di busti e sculture legati alla nota città. La seconda invece ospita dipinti e rilievi in bronzo di Nino Longobardi, che raccontano la resistenza napoletana durante la Seconda Guerra Mondiale.
In giro per i musei della città
Un'altra cosa intelligente che si può fare a Napoli quando piove, per evitare di tornare a casa fradici, è un bel giro per i musei della città. Quando piove, i musei sono sempre la soluzione ottimale per passare il tempo, poiché permettono al turista di stare al caldo e all'asciutto, di circondarsi di cose belle da vedere e di uscirne più arricchiti di prima.
Le molteplici opportunità museali che si trovano a Napoli rappresentano delle esperienze a tutto tondo, che non devono essere confuse con dei piani B da utilizzare per aspettare la fine di un temporale.
Partiamo, ad esempio, col museo di Capodimonte, una delle gallerie d'arte più importanti di Napoli.
Il museo in questione contiene gran parte della collezione Farnese e l'intera galleria napoletana: questo significa che all'interno della reggia di Capodimonte è possibile trovare grandi nomi della pittura italiana e internazionale come Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Francesco Solimena, El Greco o Guido Reni.
Non solo al passato, però, è volto lo sguardo del museo: al suo interno c'è anche un'importante collezione di arte contemporanea con opere come il Vesuvius di Andy Warhol.
Da menzionare anche il museo di San Martino, molto apprezzato perché posizionato in uno dei punti panoramici più belli di tutta la città.
La proposta del museo è una delle più vaste di tutta la città, con diverse sezioni legate a i più svariati argomenti; dalla topografia napoletana a diverse sale dedicate alle navi, con dei modellini di alcune delle corazzate reali del regno di Napoli. Non manca una sezione dedicata ai ricordi storici del regno di Napoli, una sezione teatrale con stampe e designi che raccontano la storia dei Teatri San Carlino e San Carlo, una sezione dedicata alla pittura relativa alla città di Napoli e una sezione "presepiale", con il celebre presepe Cuciniello e diversi altri presepi minori, simboli di questa nobile arte.
Un altro museo di cui riteniamo importante parlare è senza dubbio il MADRE, ovvero il Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina. Questo museo è uno dei più importanti di tutto il Sud Italia e si trova all'interno dell'antico palazzo Donna Regina, in pieno centro storico.
All'interno del MADRE è possibile posare gli occhi su una cangiante collezione di opere appartenenti ad una pletora di nomi importanti dell'arte contemporanea: da Damien Hirst a Nino Longobardi, passando per Robert Rauschenberg, Francesco Clemento, Giulio Paolini o Jeff Koons. Data la natura in perenne mutamento del museo, il nostro consiglio è quello di informarsi attraverso il sito ufficiale della struttura per avere un'idea di cosa è possibile incontrare durante la visita.
La lista ovviamente non finisce qui: merita una visita anche il Museo Archeologico di Napoli, il Museo Nazionale della Ceramica e il Museo Pignatelli.
Il museo di Capodimonte si trova all'interno dell'omonima reggia, in località Capodimonte nel territorio del Real Bosco; il museo San Martino si trova in Largo San Martino 5, in pieno quartiere Vomero, in corrispondenza di uno dei punti panoramici più belli della città; il Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina (MADRE) si trova vicino la fermata di Napoli Piazza Cavour, in Via Luigi Settembre 79.
La Cappella Sansevero e il Cristo Velato
Un tempo la Cappella Sansevero, conosciuta anche con il nome di Chiesa di Santa Maria Della Pietà o Pietatella, era una chiesa vera e propria. Oggi, invece, è diventato uno dei musei più belli di tutta Napoli, complice anche la presenza di diversi capolavori della scultura mondiale al suo interno.
E non è tutto: nonostante fosse stata concepita come un luogo di culto, la Cappella con gli anni è stata ristrutturata come un vero e proprio tempio massonico carico di simbologie, grazie anche all'intervento di Raimondo di Sangro, ideatore dell'apparato artistico settecentesco della cappella.
Cosa è possibile vedere all'interno di questa struttura? La cappella ospita tre opere di caratura internazionale nel campo della scultura. La prima è senza dubbio il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, noto in tutto il mondo per il surreale velo marmoreo adagiato con una naturalezza impressionante sul corpo del Messia; questa scultura ha attratto a Napoli personalità illustri da tutto il mondo fin dal Settecento: dal marchese de Sade a Hector Bianciotti.
Il secondo capolavoro, La Pudicizia di Antonio Corradini, è strettamente collegato al Disinganno di Francesco Queirolo. Queste due state furono pensate da Raimondo di Sangro su bozzetti, e dedicate rispettivamente alla madre Cecilia (pudicizia) e al padre Antonio (Disinganno).
Da non sottovalutare, poi, un altro capolavoro che potrebbe mettere in difficoltà i visitatori più sensibili. All'interno della Cappella Sansevero sono presenti due "macchine anatomiche", ovvero due modelli dell'apparato circolatorio realizzati durante la seconda metà del diciottesimo secolo. Questi modelli sono stati realizzati usando come base gli scheletri di un uomo e di una donna, e servivano per mostrare la rete di vasi sanguigni, di supporto alle conoscenze di quel tempo del sistema circolatorio.
La cappella Sansevero si trova in Via Francesco De Sanctis 19, nelle immediate vicinanze di Piazza San Domenico Maggiore. Il museo al suo interno è aperto dal mercoledì al lunedì, dalle 09.00 alle 18.30; il biglietto per l'ingresso ha un costo di 10.00 €.
Conclusioni
Le cose da fare a Napoli sono infinite, e anche quando piove non c'è da annoiarsi: dallo scoprire i cunicoli sotterranei della città fino ad esplorare chiese e musei, per non parlare dei meritati momenti di pausa, perfetti per addentare una sfogliatella o una pizza a portafoglio; la città di Napoli si presta perfettamente ad attività come queste!
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